E allora si parte con queste brevi riflessioni sul ronzio orecchie che è certamente una nuova malattia nel panorama e non è attualmente tra le più diffuse, anche se, a voler considerare il tutto, in prospettiva, tale malattia potrebbe diventare una brutta situazione da curare. Per quale motivo? Perché sembra che le cause principali di questa malattia siano tra le altre anche quelle legate all’utilizzo di dispositivi tecnologici.
Si tratta quindi di un continuo rumore che può essere considerato molto vicino ad un fischio che prende le orecchie e alla fine raggiunge il cervello senza mai andarsene. Di cosa di tratta? Quale è il termine scientifico? Stiamo parlando proprio del cosiddetto acufene, che quindi risulta essere proprio un disturbo che condiziona certamente chi ne è vittima e senza aggiungere altro.
Il ronzio orecchie finisce per colpire un solo orecchi ma in situazioni molto più rare per fortuna arriva a colpire anche entrambe le orecchie. Si tratta alle volte di una vera e propria malattia e questo rumore ne è un sintomo, altre volte invece può essere l’effetto di un brutto trauma, di tipo acustico, ovvero una forte onda d’urto, magari causata da una serata poco prudente in discoteca o qualche esplosione di petardo nelle immediate vicinanze.
Chi può dirlo? Altre volte invece non ci sono cause evidenti.
La situazione più critica di chi ne è vittima è certamente la notte, quando nel silenzio più assoluto della propria stanza si continua ad essere pervasi di questo fastidio. Di giorno, tra un rumore e l’altro si inizia a sentirsi mascherati ovvero il sibilo viene coperto dai rumori quotidiani della vita frastuonosa circostante. La notte invece il silenzio complessivo finisce per far notare maggiormente tutto il rumore della propria mente. E si hanno notevoli difficoltà nel prendere sonno e all’indomani a lavorare proficuamente.
In pratica, anche questo fastidio va a colpire la vita personale assieme a quella della propria famiglia.
Un trucco per evitare di rimanere soli con il ronzio orecchie è quello di colorare la propria stanza con rumori di fondo e infatti sono stati ideati dei dispositivi elettronici che generano del rumore attenuando la percezione degli acufeni. Addirittura esistono dei cuscini che all’interno contengono dei dispositivi che mandano delle onde melodiose e facilitano il sonno del paziente
Si tratta quindi di un continuo rumore che può essere considerato molto vicino ad un fischio che prende le orecchie e alla fine raggiunge il cervello senza mai andarsene. Di cosa di tratta? Quale è il termine scientifico? Stiamo parlando proprio del cosiddetto acufene, che quindi risulta essere proprio un disturbo che condiziona certamente chi ne è vittima e senza aggiungere altro.
Il ronzio orecchie finisce per colpire un solo orecchi ma in situazioni molto più rare per fortuna arriva a colpire anche entrambe le orecchie. Si tratta alle volte di una vera e propria malattia e questo rumore ne è un sintomo, altre volte invece può essere l’effetto di un brutto trauma, di tipo acustico, ovvero una forte onda d’urto, magari causata da una serata poco prudente in discoteca o qualche esplosione di petardo nelle immediate vicinanze.
Chi può dirlo? Altre volte invece non ci sono cause evidenti.
La situazione più critica di chi ne è vittima è certamente la notte, quando nel silenzio più assoluto della propria stanza si continua ad essere pervasi di questo fastidio. Di giorno, tra un rumore e l’altro si inizia a sentirsi mascherati ovvero il sibilo viene coperto dai rumori quotidiani della vita frastuonosa circostante. La notte invece il silenzio complessivo finisce per far notare maggiormente tutto il rumore della propria mente. E si hanno notevoli difficoltà nel prendere sonno e all’indomani a lavorare proficuamente.
Un trucco per evitare di rimanere soli con il ronzio orecchie è quello di colorare la propria stanza con rumori di fondo e infatti sono stati ideati dei dispositivi elettronici che generano del rumore attenuando la percezione degli acufeni. Addirittura esistono dei cuscini che all’interno contengono dei dispositivi che mandano delle onde melodiose e facilitano il sonno del paziente
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