sabato 21 dicembre 2013

Acufeni: cause e patogenesi

Gli acufeni sono rumori auricolari fastidiosi, continui o discontinui e di intensità variabile, localizzati in uno od entrambi gli orecchi o anche all'interno della testa e percepiti sotto forma di fischi acuti, ronzii, schiocchi, cinguettii, soffi o pulsazioni. Dato che molte malattie possono dare origine agli acufeni, cause e patogenesi di questo disturbo variano a seconda della condizione di base che ne è responsabile.

Prima di addentrarsi nell'argomento "acufeni: cause e patogenesi", è necessario distinguere due tipi di acufeni: quelli soggettivi, più frequenti, che vengono percepiti solo dalla persona che ne è affetta, e quelli oggettivi, più rari, che in seguito ad opportuna amplificazione con un fonendoscopio possono essere percepiti, oltre che dal paziente, anche da un esaminatore esterno.

Si ritiene che anomalie nell'eccitazione delle cellule uditive dell'orecchio interno (cellule sensoriali deputate al rilevamento dei suoni ed alla loro trasformazione in impulsi nervosi diretti al cervello) siano all'origine della forma soggettiva degli Acufeni. Cause di questi rumori auricolari sarebbero così, in primo luogo, le malattie a carico dell'orecchio o del nervo acustico, come le infezioni batteriche o virali, la sordità di varia origine, i tumori auricolari oppure la presenza di un corpo estraneo, o più semplicemente di un tappo di cerume, all'interno dell'orecchio esterno.

Acufene


Gli acufeni soggettivi possono però anche avere una causa extra-auricolare, quali ipertensione, arteriosclerosi, anemia, diabete, disturbi tiroidei ed insufficienza epatica o renale. Anche diverse sostanze farmacologiche o tossiche possono essere all'origine degli acufeni.

Cause degli acufeni oggettivi, più rari dei precedenti, sono invece movimenti turbolenti anomali del flusso sanguigno all'interno delle arterie oppure movimenti meccanici coinvolgenti muscoli e/o articolazioni del distretto cervico-facciale (come ad esempio la contrazione di tipo epilettiforme dei muscoli timpanici o del palato, oppure alcuni disturbi a carico dell'articolazione temporo-mandibolare). È proprio attraverso questi movimenti che si genera un'onda sonora udibile, sotto forma di acufene, non solo dal paziente ma anche dall'esaminatore.